“La paura è una malattia: striscia nell’anima di chi la prova. Cancellala dal tuo cuore.” Apocalypto
La paura mi aveva portata a toccare il fondo quell’anno, che era il risultato di scelte sbagliate trascinate da anni. Sapevo che avrei dovuto armarmi di coraggio e cambiare direzione, ma ne ero terrorizzata, così ci ha pensato la vita per me.
Di nuovo mi trovavo a scappare da una paura, a rinunciare a un sogno.
Questa volta però non potevo e non volevo ripetere lo stesso errore.
La confusione del viaggio mi toccava delle corde precise. Ho quindi iniziato ad andare in profondità, guardando cosa risvegliava in me.
Mi sono vista bambina, all’età di 4 anni, totalmente immersa nel buio e nella solitudine più totale.
Come un puzzle, ora sapevo a quali situazioni della mia vita ricollegare queste paure.
Lorenzo, con grande gentilezza mi ha sostenuta per affrontare questo momento, anche ricordandomi che secondo la Kabbalah “più buio c’è all’inizio, più luce ci sarà dopo”. Un grande insegnamento che ricorderò sempre! Così ho deciso di accedere a tutte le risorse che avevo dentro, di usare quella forza che ho sempre portato nel profondo ma che ho troppo spesso ignorato.
Definitivamente, nel giro di un mese sarei partita!
Persino il passaporto smarrito dalla Questura non mi ha fermata: a due settimane dalla partenza risultava introvabile.
Mi trovavo a chiamare l’ufficio passaporti, innervosita e facendo una certa pressione, ma sentendomi dire:
“signorina, si beva una tisana, a costo di portarla in aeroporto con tanto di sirena in funzione, lei partirà!”.
Ringrazio ancora il simpatico Commissario per aver trovato poco dopo il prezioso passaporto!
Volo n. 1 Milano – Düsseldorf
Mi trovavo sul primo aereo, con una grande leggerezza nel cuore e la sensazione di aprire un nuovo cerchio.
Accendendo l’iPod, la prima canzone del mio viaggio era Soledad dei Mano Negra:
Colpita dalla “coincidenza” di quel titolo, mi rendevo conto che ero sulla strada giusta. Soledad significa Solitudine, proprio quel grande mostro da cui ero fuggita per anni.
Mi rivedevo nel momento in cui ho dovuto iniziare ad affrontarla: nel bel mezzo di un difficile momento in famiglia, il mio ragazzo, dopo 7 anni, mi mollava per telefono in meno di 15 minuti.
Ma ero lì, pronta per vivere esperienze magiche in un nuovo continente e sperimentare quella solitudine sotto una nuova prospettiva!
Arrivata a Düsseldorf, mi aspettavano ben 21 ore di scalo prima del volo seguente. Avevo quindi trovato una sistemazione squisita con vista sul Reno. Una volta sistemata, partivo per una bella passeggiata lungo il fiume per arrivare al centro della città, distante svariati km, approfittandone per ammorbidire le scarpe che mi avrebbero portata sul Machu Picchu.
Non esistono parole per esprimere cosa è successo in quelle 4 ore.
Dall’esterno, ero semplicemente una ragazza con le cuffie alle orecchie che camminava.
Ma per la prima volta, io ero con me. Mi bastavo. Mi rendevo conto di quante volte mi ero distaccata da me, quante volte mi ero abbandonata pretendendo che il mio partner riempisse i miei vuoti. Ero leggera, finalmente, sorridente, luminosa e serena. Per la prima volta camminavo presente a me stessa, senza aspettative. Mi sentivo invincibile.
Rientrata, mi concedevo una cenetta al ristorante, lungo il fiume. Prima di allora, mangiare da sola mi sembrava da sfigati, al contrario mi sentivo speciale.
Quella paura di trovarmi da sola, senza distrazioni e rumori, si è rivelata una delle più belle esperienze di guarigione.
Volo n.2 Düsseldorf – Miami
Mi aspettava un volo di 10 ore. Tra film, svariati spuntini, lunghe dormite e letture, mi sembrava di aver volato meno della metà del tempo.
Arrivata a Miami avevo solo 4 h e 30’ di scalo. Una volta me ne sarei lamentata, ma a quel punto per me erano solo noccioline. Tutt’ora è così.
Mi sentivo stranamente energica e in forma, diversamente da quanto avrei immaginato.
Volo n. 3 Miami – Bogotà
Arrivata a Bogotà, mi trovavo ad affrontare l’ultimo grande scoglio del viaggio: passare tutta la notte in aeroporto. Come mi avevano avvertito alcuni amici, qualcuno nel sonno, avrebbe nascosto droga nel mio zaino?!
Vi aspetto nel prossimo articolo!