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NOVITÀ: Sta nascendo il nuovo Libro “Perù Visionario”!

 

Sul confine tra Perù Visionario e Bolivia Visionaria…

… voglio regalare una visione distaccata al punto giusto, abbastanza da fuori ma abbastanza da dentro.

Un giro di boa è appena stato compiuto e un altro sta per cominciare: il gruppo del Perù Visionario sta salutando Chakruna e quello della Bolivia Visionaria sta per arrivare, per una nuova illuminante avventura! A entrambi mi fa piacere donare questa riflessione sul viaggio iniziatico e sul senso profondo della famigerata libertà.
Un viaggio come quelli di Chakruna, in luoghi come le Ande poi, fa venire tanto in mente la libertà; ed è vero: in linea di massima, si parte per un viaggio del genere per liberarsi.

Un viaggio iniziatico prevede una fine: per cominciare un nuovo ciclo dobbiamo permettere al vecchio di chiudersi definitivamente. E la prima cosa da fare per facilitare questa chiusura è raggiungere la libertà.

Ma libertà da cosa?

Libertà da pensieri, abitudini e obiettivi che non fanno più parte del nostro cammino, per esempio.
Da ricordi, immagini e desideri, anche, se serve.
Libertà da tutto ciò che non ci occorre più, per tenere solo l’essenziale; e non è un processo razionale o materiale, attenzione! E’ un sentire fisico di ciò che (o chi) ci pesa addosso.
Già, dobbiamo liberarci dai pesi inutili che ci portiamo appresso e dentro.

Una delle libertà più preziose che possiamo prenderci è quella dalle emozioni represse: esprimendole pienamente permettiamo loro di muoversi (e muover-ci) verso altrove, verso un nuovo orizzonte, verso una nuova versione di noi stessi.
Tutto questo processo, in un viaggio iniziatico come quelli di Chakruna, ha luogo e si amplifica, addirittura incoraggiato dal gruppo e dalle esperienze.
Infine, il passo più difficile ma anche il più decisivo: libertà da forme pensiero e da persone che le incarnano.

perù bolivia chakruna ilaria cusano

Esempio perfettamente calzante con l’Orgasmic Way of Living.
Anni fa, quando mi resi conto di essere sesso-dipendente, realizzai di essere anche per questo schiava di una forma pensiero ben precisa: io usavo le persone, esattamente come una droga. Non lo facevo apposta, ma loro per me erano oggetti, sostanze, strumenti. Non le consideravo come esseri viventi dotati di un’anima, ma come ponti per arrivare a qualcos’altro: le usavo per sentirmi in un determinato modo. Questo è la dipendenza (molti ne soffrono, spesso senza saperlo) e questo fa: la consumazione e l’utilizzo delle persone erano la mia droga.

Questo meccanismo, però, non si limitava alla sessualità, si espandeva a macchia d’olio a tutte le altre sfere della vita, come fa ogni forma pensiero: io usavo e consumavo le persone sul lavoro, nelle amicizie, nella vita di coppia e in famiglia – tutti i sesso-dipendenti lo fanno, e siccome sono tanti e talvolta addirittura stimati, sembra normale… mentre è evidente che che è barbaro, triste e disumano.
Quando sono guarita ho fatto piazza pulita: oggi non mi lego con nessuno di questo genere, mi allontano dalle persone così, altrimenti la mia evoluzione spirituale e crescita personale ne sarebbero minati.
I miei due viaggi con Chakruna sono stati determinanti, in questo senso.

Dalla libertà al legame

Quando ci riconnettiamo a chi siamo davvero non abbiamo più questo bisogno spasmodico di libertà. Perché abbiamo conseguito l’unica libertà che vale: quella da noi stessi.
Quando guariamo e scopriamo la nostra vera identità profonda, quando la nostra caccia all’anima finisce perché la ritroviamo, ci riappropriamo della nostra missione di vita. E a quel punto non ce ne facciamo più niente della libertà, perché con la libertà noi volevamo farci proprio questo: portare avanti con immensa gioia la nostra missione di vita.

Quando siamo liberi non vogliamo più la libertà; vogliamo legarci a coloro con cui sappiamo di poter portare avanti la nostra missione di vita.

Proprio stamattina un caro amico mi ha fatta tornare con la memoria a quei giorni in cui attraversavamo il confine tra Perù e Bolivia con Chakruna. E proprio oggi c’è il giro di boa tra il gruppo del Perù Visionario e quello della Bolivia Visionaria.
Per me quei giorni furono di grande cernita, furono giorni di importantissime scelte; scelte i cui effetti dureranno anni, forse decenni, probabilmente molto di più…
Spero di cuore che sia così anche per tutti voi, miei cari viaggiatori, perché le esperienze Chakruna servono esattamente a questo 🙂

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