Il periodo attuale ci mette di fronte ad un’evoluzione nello stile di vita: abbiamo bisogno di ritrovare il senso della comunità, e gli ecovillaggi ci aiutano per questo. Oggi vogliamo mostrarti il nostro calendario che ci porterà a visitare per tutta l’estate gli ecovillaggi in Italia, ma partiamo con il raccontarvi cosa significa vivere in un ecovillaggio.
Cosa significa vivere in un Ecovillaggio?
Abbiamo parlato nel precedente articolo del nostro blog di che cos’é un ecovillaggio, oggi voglio introdurre questo tema, attraverso il testo dello scrittore e filosofo svizzero, Alain de Botton, che ha trattato recentemente questo tema in questo video.
Molto spesso la società attuale, ci rende molto più inquieti di quello che dovremmo essere, appesantiti dalla sensazione che qualcosa di grande ci manchi nelle nostre vite. Come se non bastasse, non sappiamo cosa sia questo “qualcosa”, che desideriamo così tanto, perché non abbiamo i concetti, l’esperienza e la volontà per individuarlo.
Ciò che vogliamo, e senza il quale ci sembra di non poter vivere, è il senso di comunità.
Gli psicologi ci dicono che soffriamo per tutta una serie di motivi: perché abbiamo paura dell’intimità, perché abbiamo livelli bassi di serotonina, perché siamo sovrastati dall’ansia e dai traumi, o perché non riusciamo a gestire i sentimenti e la fiducia. Queste possono essere descrizioni adeguate dei nostri sintomi, ma non affrontano la causa principale del nostro malessere.
Per arrivare al punto cruciale, c’è bisogno di tenere presente un importante fatto storico: per gran parte del tempo che l’essere umano ha trascorso su questa pianeta, ovvero per il 99% dell’esistenza dell’Homo Sapiens, abbiamo vissuto in comunità, ovvero in gruppi di 20 o 30 persone che lavoravano insieme, cucinavano pasti per tutti e passavano tutta la loro vita, dalla nascita alla morte uno accanto all’altro. Per buona parte della storia abbiamo osservato il sole tramontare insieme a persone che conoscevamo profondamente, di cui ci fidavamo e a cui ci sentivamo profondamente legati, nonostante qualche bisticcio.
Con loro chiacchieravamo, in loro trovavamo conforto quando eravamo tristi, a loro raccontavamo le nostre sofferenze. In momenti speciali ballavamo insieme e magari entravamo in un’estasi rituale, capace di infrangere tutte le barriere che separano le personalità individuali. Solo in una fase tardiva della storia abbiamo cominciato a vivere in condomini, a fare i pendolari per raggiungere uffici, in cui i colleghi hanno valore diversi dai nostri, e a mangiare da soli in città popolate da decine di milioni di estranei.
Naturalmente gli argomenti legati alla storia evolutiva, non sono sempre calzanti. Per gran parte della storia, abbiamo sofferto di mal di denti cronico e non potevamo farci il bagno con acqua calda, per certi aspetti nessuno vorrebbe tornare a questo stato di vita passato dalla nostra umanità. Eppure l’idea che un tempo eravamo creature tribali ed ora non lo siamo più, può aiutarci a capire che c’è qualcosa di cui sentiamo la mancanza, di cui abbiamo bisogno di ritrovare, almeno una parvenza.
Cosa ci accade quando viviamo al di fuori di una comunità affiatata?
Per prima cosa diamo troppo importanza all’idea di innamorarci, di una persona speciale che, quanto pare, cancellerà la nostra tristezza e soddisferà tutte le nostre necessità sociali. Naturalmente questo crea delle aspettative eccessive, per quanto riguarda un rapporto sentimentale, che spesso sono la causa stessa del fallimento della relazione. Invece la relazione, avendo una cerchia di amici, e senza questo peso insostenibile, potrebbe funzionare molto meglio.
Ci ritroviamo ad allontanare molti partners dopo aver preteso, che loro rappresentassero per noi la cosa più crudele: tutto! In secondo luogo la pressione sociale, ci spinge a volte verso relazioni che non dovremmo mai cominciare e che portiamo avanti per troppo tempo, solo perché siamo terrorizzati dalla solitudine.
Inoltre nella nostra condizione alienata, il desiderio di comunità può trasformarsi in un desiderio eccessivo di successo e fama. Sviluppiamo un’ambizione incontrollata e insaziabile per i beni materiali, che in realtà nasce dalla necessità emotiva di qualcosa di molto semplice, qualche buon amico. Oggi, anche se abbiamo alcuni amici, è probabile che siano sparsi per il mondo, o imprigionati nelle loro relazioni tossiche o non disponibili per gran parte del tempo.
Spesso permettiamo che la paura di essere troppo invadenti, sovrasti la nostra necessità di un’esistenza condivisa.
Infine la nostra comprensione di questa nebulosa categoria che chiamiamo “gli altri” viene ostacolata dal fatto che non li incontriamo di persona, ma attraverso i media, e questo ci spinge costantemente a credere di essere circondati da persone. Anche se collettivamente ci vantiamo di vivere in tempi innovativi, restiamo assolutamente conservatori nella nostra organizzazione sociale.
Abbiamo un milione di nuove app all’anno, ma nessuno cerca di ripensare al modo in cui le persone vivono insieme.
Purtroppo, ma comprensibilmente, le comuni, non hanno sempre una buona reputazione, e ci fanno inevitabilmente pensare agli estremisti e ai fanatici. Nessuno dei vantaggi di una vita borghese, o semplicemente di un’esistenza ragionevole sembra compatibile con una vita in comunità. Inoltre ogni aspetto legale e commerciale, sembra in contraddizione con una volontà di vivere insieme. Come si può vivere insieme? Chi fa il bucato? Cosa direbbero i vicini? Eppure vale la pena fare uno sforzo di immaginazione, mettendo da parte alcuni ostacoli pratici, anche perché i problemi materiali, possono essere sempre risolti, accettando l’idea di fondo.
Allora immaginiamo per un momento come sarebbe vivere in una comunità ideale.
Potrebbe essere un gruppo di eleganti edifici in campagna, nella giungla o in una foresta. Ognuno avrebbe la sua casetta, 20 o 30 in tutto, modesta ma dignitosa, circondata da una serie di spazi comuni. Colazione, pranzo e cena, (semplici ma nutrienti), verrebbero consumati in compagnia seduti davanti a grandi tavole. Ci sarebbe un impegno condiviso a prendersi cura l’uno dell’altro, con un senso di vicinanza basato su valori e ideali condivisi.
Il desiderio di “affermarsi rispetto agli altri” si ridurrebbe, e sarebbe sostituito dal semplice desiderio di essere accettati dal gruppo. Questo gruppo diventerebbe una sorta di tribù con cui il singolo potrebbe confidarsi, e a cui affidare una buona parte della propria vita. In questo contesto, uno dei compiti più importanti sarebbe quello di rassicurarsi a vicenda. Sarebbe possibile avere un partner, ma non subirebbe la pressione di dover soddisfare ogni necessità. La possibilità di condividere pensieri ed emozioni con gli altri, toglierebbe molta pressione alla vita di coppia.
Avremmo, ogni giorno, la sensazione di sentirci importanti per gli altri.
I nostri impulsi, verso la dipendenza, il potere, la paranoia, si ridurrebbero e probabilmente staremmo molto più lontani da internet. Allo stato attuale l’importante non è tanto progettare una vita in comune, ma rendersi conto di quanto la desideriamo intimamente. A quel punto tutto diventa possibile! I nostri antenati erano sfortunati per moltissimi motivi, ma avevano qualcosa che tutti noi, senza saperlo, bramiamo profondamente: Una Tribù!
Ecovillaggi in Italia: dove si trovano queste piccole comunità?
Durante il nostro giro degli ecovillaggi d’Italia, stiamo facendo una specie di censimento degli ecovillaggi attualmente in attività e alla fine di questa estate aggiorneremo questa pagina, dove potrete trovare tutti gli ecovillaggi che abbiamo incontrato e dove troverai tutte le linee guida che stanno rappresentando la nascita di questa nuova tribù.
Ecovillaggi italiani: il nostro tour estivo
Qui sotto condividiamo il primo calendario degli ecovillaggi che visiteremo (lo aggiorneremo ogni settimana), sotto ad ogni tappa, gli Ambassadors del giro che li visiteranno. Se vuoi aggregarti a qualche visita, oppure vuoi proporre un ecovillaggio che vuoi visitare, scrivici via mail a: ecovillage@chakruna.org
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16 Luglio Parco Cristallo Sassofeltrio
Lorenzo Olivieri
Carlotta Bruno -
18 Luglio: EcoFuturo Festival, FENICE Green Energy Park Lungargine Gerolamo Rovetta, 28 Padova PD
Lorenzo Olivieri
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Tutto il mese di Luglio: Ecovillaggio Buddhista a Pomaia (PISA)
Pietro Perrina
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Dal 30 Luglio al 2 Agosto, Villaggio Case sugli alberi” e “Damanhur” Val Chiusella vicino Torino
Maribel Tatti
Maria Chiara Rodella
Fabio GalloCarlotta Bruno
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Dal 29 Luglio al 2 Agosto, Ecovillaggio Ciricea, (Pistoia)
Sara Regina
Maria Portogallo -
29, 30 Luglio, Città della Luce, Senigallia
Lorenzo Olivieri
Carlotta Bruno
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15 / 31 Luglio, Sicilia: Il villaggio di Bagol’Area,in provincia di Catania, o Ciumara Ranni, vicino Siracusa, oMurfi in provincia di Trapani – Porto di Terra nel palermitano
Jacopo Tabanelli
Allegra Nember -
31 Luglio / 3 Agosto: Tenuta di Fassia & Casa Sangam, Gubbio Umbria
Lorenzo Olivieri
Serena Cappellini
Elena Simeonato -
2/8 Agosto, Ecovillaggio Volo della Rondine Cilento, Campania
Ilaria Caelli
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4/5 Agosto Le Canapaie, Nocera Umbra
Lorenzo Olivieri
Serena Cappellini
Elena Simeonato
Alberto Lazzari
Barbara SartiCarlotta Bruno
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6 Agosto: Comunità Etica Vivente, Località Pian di Mattone, n.14, 06062 Città della Pieve (Umbria)
Lorenzo Olivieri
Serena Cappellini
Elena Simeonato
Alberto Lazzari
Barbara Sarti -
8/9 Agosto Fattoria dell’Autosufficienza, Cesena
Lorenzo Olivieri
Serena Cappellini
Elena Simeonato
Alberto Lazzari
Barbara Sarti -
10/11 Agosto, Remedia, Via dei Laghetti, 38, 47027 Sarsina FC
Lorenzo Olivieri
Serena Cappellini
Elena Simeonato
Alberto Lazzari
Barbara Sarti -
Luglio e Agosto (date da precisare): Torre Superiore Liguria, Igiene Interioire Daniele Bricchi Piacenza Berogna, centro di Osho Nirvesha Bibbiona Toscana
Dileri Sadhana,
Arianna Giuffrida, -
Luglio, Agosto (date da precisare) “BauMela Sardegna vicino Oristano”
Fabio Gallo
Roberta Ricci
Pietro Perrina…continua…