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Durante i nostri Viaggi mistici, si vivono spesso delle esperienze di profonda trasformazione interiore, esperienze che possono avere bisogno di essere rielaborate, assorbite, o approfondite. Uno dei miei strumenti preferiti, e che utilizzo proprio in questi casi, sono le tecniche ipnotiche ed energetiche. Tra questi strumenti c’è l’ipnosi regressiva. Molte persone, incuriosite mi chiedono: “Ma Jacopo, l’ipnosi regressiva funziona?”.

Per chi non mi conoscesse ancora, vi racconto come sono entrato in contatto con queste pratiche e tecniche. Avevo 19 anni, avevo appena iniziato l’università e sotto consiglio di mia zia Simona, medico e grande viaggiatrice, diventata poi mentore della Compagnia CHAKRUNA, iniziai a seguire un corso di comunicazione. L’insegnante di questo corso praticava anche l’ipnosi, e lì ebbi il primo contatto con questo mondo. Solo negli anni, mettendo insieme i puntini, capii quanto fu importante quel corso per la mia evoluzione e crescita. 

Utilizzai subito tutto ciò che stavo imparando mettendolo in pratica per me stesso, soprattutto per superare alcuni blocchi e limiti, come l’impaccio e la paura di parlare in pubblico, e poi per scoprire e conoscere meglio me stesso, i miei talenti, e come farli fiorire; tutti ne abbiamo, quali sono i tuoi?

Il desiderio finale era, ed è, avere una vita realizzata e quindi felice. Con questo obiettivo in testa, frequentai molti corsi, andai in Francia, conobbi molti maestri, molte Guide, iniziai a praticare moltissimo con altre persone per svolgere gli esercizi che venivano trasmessi, e anche per aiutare alcuni amici e conoscenti.

E così mi appassionai sempre di più a questi strumenti, che via via che aumentava la mia esperienza, diventavano sempre più efficaci. Le mie Guide poi mi diedero un calcio nel sedere metaforico e mi accompagnarono verso l’insegnamento in pubblico di queste pratiche. Le amo molto; si sono prese cura di me e di molte persone a cui voglio bene. Il grande dono di queste tecniche sta nel riportarci nel nostro potere interiore quando le circostanze esterne sembrano disorientarci, o farci perdere, come un forte vento. E quindi, per senso di reciprocità, di gratitudine e di destino, ho iniziato questo viaggio, che continua, e non è mai veramente finito.

Cos’è l’ipnosi Regressiva?

Torniamo ora al nostro argomento. Una delle pratiche in cui mi sono imbattuto durante i miei anni di studio e di pratica è proprio l’ipnosi regressiva, che è una delle forme più delicate e complesse delle pratiche ipnotiche ed energetiche. Ma cos’è questa pratica?

Come dice la parola “Regressiva”, attraverso la trance ipnotica si accompagna la persona che si vuole aiutare a “regredire”, a ritornare verso situazioni passate, soprattutto per aiutarle a superare dei traumi, dolori, sofferenze. Come diceva già Freud, il padre della psicanalisi, può accadere che il nostro conscio rimuova alcune esperienze che ha vissuto come traumatiche o eventi che ha elaborato come scioccanti o dolorosi (è sempre l’esperienza soggettiva del singolo che occorre prendere come “verità” in questi casi). Queste esperienze rimangono tuttavia registrate nell’inconscio, e possono a volte, in quanto non espresse e “velate”, riemergere come disturbi fisici o psicologici, insonnia, incubi, malesseri.

Facendo sedere o sdraiare comodamente la persona, si coadiuva la discesa delle onde cerebrali del soggetto attraverso parole che vadano a comunicare con l’inconscio, passaggi magnetici sul corpo che provengono dalle scoperte del medico Franz Anton Mesmer.

Questa è la fase più delicata, in cui sensibilità e tanta esperienza aiutano l’operatore a “leggere” la situazione e il momento in cui è possibile procedere verso i passi successivi. Le onde cerebrali di un adulto sono – per la maggior parte della giornata – onde Beta (vedi immagine qui a fianco); ipnosi regressiva funziona per accedere al nostro inconscio, occorre far scendere queste onde cerebrali verso le onde alfa e theta. Lì, mettiamo a dormire la nostra mente giudicante, e attiviamo pienamente l’emisfero destro, connesso all’inconscio. 

Dopo l’adeguata preparazione  alla discesa in queste profondità, guidando attraverso le giuste parole, quando il soggetto è in pieno stato di trance, si può iniziare ad ascoltare e a fare domande. A volte capita che alcune persone tornino a far di nuovo esperienza di eventi accaduti in gioventù, in adolescenza o durante l’infanzia. A volte quando avevano soli pochi anni di vita, o solo pochi mesi. Alcuni rifanno addirittura esperienza di alcune fasi di vita prima del parto, nel feto materno. E qualcuno va ancora più indietro, trovandosi in un’altra epoca, e con un altro corpo. Possibile? Di questi ultimi casi ne parleremo dopo.

L’ipnosi regressiva funziona o non funziona? Le storie di Francesca, Alba e Carlo

In questi anni ho condotto moltissime esperienze regressive. Voglio raccontarvene alcune.

Con Francesca  ipnosi regressiva funziona (i nomi sono stati cambiati per mantenere la privacy, nda)  lavorammo  per migliorare il suo stato di serenità, autostima e il superamento dell’insonnia. Durante la seduta arrivarono vari momenti dell’infanzia, soprattutto correlati al rapporto con suo padre, ed emersero dei particolari dimenticati, come le scarpette che indossava e il giorno preciso di un incontro. Francesca dopo tanti anni aveva la percezione realistica di avere il corpo di una bambina, di essere seduta su una sedia e non riuscire a toccare i piedi sul pavimento, di sentire gli odori del cibo cucinato dalla sua tata, di entrare in quel mondo dell’infanzia così magico e a volte anche doloroso, ma anche pronto, dopo anni, per essere guarito. Memorie che erano sepolte nell’inconscio, e che riportate alla luce con delicatezza e riattivando le risorse della persona adulta, possono risanare ferite antiche e donare benessere e sollievo per un pò di tempo e a volte per sempre.

 

Alba nell’ultimo periodo era sempre più stressata e soffriva di senso di soffocamento, unito a una forte ansia, e spesso accompagnato da attacchi di panico. Aveva provato molte possibili soluzioni, ma questo malessere persisteva. Quindi, grazie a un’amica, le fu dato il mio contatto. Durante la seduta questa donna diceva di vedere tutto rosa scuro, e di sentire caldo. Capii che era tornata al momento prenatale nella pancia della sua mamma; durante la seduta iniziò a manifestare di nuovo questo senso di soffocamento, e disse che sentiva qualcosa che la stringeva intorno al collo.

La aiutai in questa fase di trance ad accedere alle sue risorse, rievocando anche il modo in cui il cordone ombelicale aggrovigliato sul suo collo che le stava riducendo l’afflusso sanguigno e di ossigeno, le era stato poi liberato. Dopo aver fatto affiorare a livello di coscienza questo avvenimento, Francesca non ha più sofferto di senso di soffocamento e dei correlati attacchi di panico.

Carlo soffriva da tempo di insonnia e stanchezza cronica. Durante la nostra seduta, riuscì ad andare velocemente in profondità e si ritrovò nella sua infanzia, quando morì suo padre e insieme a sua madre e lui, primogenito di 10 anni e i suoi fratelli dovette trasferirsi in un’altra città, perdendo al contempo anche tutti i rapporti con gli amici a cui voleva bene.

Durante la seduta, dagli occhi chiusi di Carlo, una lacrima, senza che il soggetto provasse forti emozioni apparenti, sgorgò. A volte accadono queste reazioni del corpo; il corpo è direttamente collegato al nostro inconscio e invia un segnale di una profonda liberazione emozionale. Carlo infatti non aveva mai veramente pianto o espresso dolore per quelle perdite, per l’esempio che si sentiva di dare ai suoi fratellini e di sostegno alla sua mamma, pur essendo così piccolo.

Ipnosi regressiva alle vite passate

Come dicevamo c’è poi chi va ancora più indietro, e rivive una memoria che sembra arrivare da un’altra epoca, un’altra vita, un altro corpo. Riguardo all’ipnosi regressiva alle vite passate, come ricercatori io credo che dobbiamo rimanere aperti a questa visione, sempre con uno spirito pragmatico: se questa esperienza conduce un miglioramento dello stato psico-fisico, ha in ogni caso prodotto il suo effetto benefico, è valida.

Ci sono poi molte tradizioni che parlano di reincarnazione, da quelle buddhiste a quelle induiste, e pare ci siano documenti che ne attestino l’esistenza anche nel primo cristianesimo.

Uno dei più famosi esperti al mondo di ipnosi regressiva alle vite precedenti è il dott. Brian Weiss. Weiss era uno psichiatra assolutamente razionalista e scettico; quando poi ebbe ripetute esperienze di persone che andavano in situazioni di vita “altre”, iniziò a ricredersi, fino a scrivere dei libri su queste esperienze che sono diventati dei “cult”, come “Only Love is real”. Questo titolo è stato tradotto malissimo in italiano, con uno stile troppo “marketing friendly” : “Molte vite un solo amore”. Il dott. Weiss ha il merito di aver aperto la discussione della Comunità scientifica su questo tema.

Esperienze di Ipnosi Regressiva

Spesso le persone che si affacciano ad esperienze di ipnosi regressiva lo fanno come “ultima carta” da giocarsi, forse perché non si conoscono ancora i grandi benefici che questa pratica dona. Molte persone che hanno provato tantissimi rimedi, ma i cui disturbi non si sono alleviati, hanno avuto finalmente un miglioramento o un cambiamento in positivo grazie alla pratica regressiva. Anche nelle mie esperienze, moltissimi malesseri sono stati superati attraverso le regressioni, a volte anche a situazioni di vita precedenti (o parallele, come suggerisce oggi la quantistica).

Sicuramente questo è un argomento molto affascinante, di cui si può scrivere molto, ma da cui si apprende tanto attraverso delle esperienze concrete. Quindi, per chi ne sentirà il bisogno e lo vorrà, buone Regressioni!

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