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In Perù è ancora viva una tradizione antica…

I nostri esploratori, tra mille peripezie, stanno viaggiando verso Nazca, in questi giorni. Così mi sono ritrovata a vedere le foto di quelle terre, scattate da Lorenzo quest’anno e da Alessandra nel penultimo Perù Visionario.

Mentre “viaggiavo” tra aerei e deserti e tra case rosse e luci arancio, però, io fisicamente ero niente poco di meno che in un Mc Donald’s di una grande città europea 😀 … e allora ho avuto l’insight!
Ecco perché noi Occidentali siamo così attratti dalle culture antiche!

Perché i popoli antichi avevano tanti limiti, sì; ma sapevano che la volontà non è l’unica forza che governa il mondo. Tanto meno quella individuale.
Avendo una profonda connessione con Madre Natura – Pachamama per i Peruviani, sentivano che c’è qualcosa di grande e potente che trascende le decisioni umane.

Nazca, l’oceano e il deserto

D’altronde, quando ti ritrovi in un luogo come Nazca dove il mistero ha la meglio sulla più raffinata razionalità e cultura, come fai a non capirlo?

Quando sei al cospetto dell’oceano, a cui non importa un fico secco di chi tu sia e stia pensando, immaginando o sognando in quel momento; lui va avanti col suo incessante moto, che a te piaccia o no – come fai a non realizzarlo?

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Ph. by Alessandra Valzania

Quando tutto intorno a te è uno spazio vuoto e immenso com’è in un deserto, come fai a credere ancora di essere così importante come non sei?

Quando sai viaggiare – e se sai farlo, sai farlo anche da casa – sai penetrare la connessione tra viaggio fuori viaggio dentro; e sai dare un senso alla tua vita che vada oltre la tua individualità.
Sembra un paradosso, ma penso che questo sia il più grande insegnamento che i viaggi hanno il potere di donare: ritroviamo noi stessi ridimensionandoci: rivedendo radicalmente l’importanza che ci diamo e lo spazio che occupiamo nel mondo. Quando ci rendiamo conto di essere piccoli ricontattiamo la nostra grandezza; e quando tendiamo a ingigantirci capiamo che dobbiamo ancora fare molta strada, crescere e maturare. In entrambi i casi, viaggi, natura e vita di gruppo sono grandi maestri.

L’essenza del viaggio

Dunque l’essenza del viaggio sta nel rendersi conto di non contare poi un granché, di avere una volontà la cui forza arriva fino a un certo punto e di vivere immersi in un insondabile mistero senza fine?
Non è detto. Per chi è abituato a darsi troppa importanza, a contare solo su di sé e a definire e decidere di netto anche quando non dovrebbe, forse sì.

A chi ha una bassa autostima, invece, il viaggio insegna che l’amore che porta nel cuore può brillare con la stessa potenza della stella più alta del firmamento – e in Perù si vedono di quegli spettacoli…!!
Il deserto può ricordare la forza del proprio respiro e silenzio interiore, della pura presenza nell’immenso vuoto del qui e ora… che può riempirsi di qualsiasi cosa, e lo farà!
L’oceano racconterà che quella corrente sotterranea è sempre viva, e che nessuno la può fermare, neppure l’uomo più influente sulla faccia della Terra può dominarla.

L’essenza del viaggio è viaggiare dentro.
Lo si può fare, o non fare, spostandosi di migliaia di chilometri come stando fermi dentro casa. Ma in questo consiste vivere, e la parte più antica della nostra identità lo sa bene.
Se ogni tanto te lo dimentichi, tu parti, mettiti in viaggio 🙂

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